Vivere lo yoga oltre il tappetino
- annieyogaflow
- 1 ott
- Tempo di lettura: 4 min
Se sei approdato qui è perché già pratichi yoga o nutri un certo interesse per la pratica, una curiosità che ti porta a comprendere che cosa sta dietro a questa filosofia millenaria.
Ma lo sai che lo yoga non è solo yogasana (pratica di posture), è alla portata di tutti e mette a disposizione diversi strumenti per essere vissuto nelle sue diverse sfaccettature?
Ti riporto così un elenco di come puoi approcciare lo yoga senza dovere per forza salire su un tappetino:
Lo Yoga spesso viene additato come una filosofia individualistica e lo è in quanto la conoscenza di noi stessi è fulcro della pratica. Ma dato che la maggior parte di noi non ha scelto l'ascetismo e
una vita eremitica, dobbiamo integrarci nella comunità. Ed è proprio per questo che ho scelto di partire dal termine sanscrito SATSANGA, in cui SAT sta per VERITA’ e SANGA per COMPAGNIA, quindi “in compagnia della verità” o, con altre parole, un gruppo di persone mosse dagli stessi ideali che ricercano ed esplorano insieme la verità. Contestualizzato nella nostra quotidianità? Significa circondarsi di persone che vanno nella tua stessa direzione e nutrono i tuoi interessi, di individui che si pongono determinate domande sull'esistenza, desiderano approfondire la conoscenza di sé e hanno voglia di farlo in un clima amichevole e di confronto privo di giudizio. Trascorrere del tempo con altri ricercatori, allacciare legami che ti aiutino a fare risplendere la luce in te diviene fondamentale ed estremamente arricchente, non solo per te stesso ma anche per le persone che ti circondano e che, di rimando, riceveranno alte vibrazioni.
Altro modo per portare lo yoga nelle nostre vite è aprirsi a MAITRI e KARUNA.
La prima è l’attitudine alla gentilezza, all’essere amichevole e amorevole verso le persone felici e, in una società che ti spinge costantemente al confronto, in cui imperversa la paura di non essere all’altezza o la convinzione di dovere “arrivare” e si dà più peso all’apparenza che alla sostanza, non è assolutamente scontato riuscire a mantenere questo approccio. La seconda è invece la pratica della compassione verso coloro che soffrono quindi, prima di tutto, verso te stesso.
Prendere consapevolezza e soffermarti ad ascoltare e indagare fastidi, formicolii, corrucciamenti che sorgono nel rapporto con gli altri e osservare le tue ferite interiori ti permetterà di vivere la persona che sei appieno, punti di luce e d'ombra, permettendo che le due attitudini di cui sopra fioriscano spontaneamente senza forzature e si manifestino con la propria forza curativa, in te e verso gli altri.
PRATYAHARA letteralmente significa “ritrarre la mente da qualsiasi direzione e da qualsiasi cosa verso un punto focale”.
La tua mente e i tuoi sensi funzionano all’unisono e tutto ciò che arriva a te attraverso i sensi lascia impressioni più o meno forti al tuo interno creando un circuito di AZIONE-REAZIONE. Per questo riuscire a creare le condizioni affinché i tuoi sensi siano meno impegnati nel mondo è un passo indispensabile verso il raggiungimento di uno stato mentale più focalizzato. Inoltre, prendere coscienza di meccanismi, la maggior parte inconsci, che ti mantengono costantemente rivolto all'esterno, ti permetterà di connetterti con ciò che c’è all’interno e, con una pratica costante, a interrompere automatismi o abitudini non funzionali.

KARMA significa CAUSA-EFFETTO. Qualsiasi azione venga compiuta nella nostra vita produce un effetto, esattamente come quando gettiamo un sasso in uno stagno e si creano delle onde. Nella nostra esistenza, non è possibile astenersi dall’agire e anche quando pensiamo di non fare nulla in realtà, stiamo facendo qualcosa. Se normalmente le nostre azioni sono mosse da un interesse personale, nel karma yoga agiamo invece disinteressatamente, ovvero abbandonando i nostri interessi personali o le nostre aspettative verso i frutti delle azioni compiute. Qualsiasi azione, anche la più modesta, dovrebbe venire così dal cuore, nascere dall’interno consapevoli che il proprio agire può contribuire a un cambiamento ed essere di beneficio alla comunità; agire disinteressatamente significa avere piacere di fare qualcosa per gli altri senza aspettarsi nulla in ritorno.
Arriviamo a GRATITUDINE. Termine ampiamente utilizzato oggigiorno. Disposizione d'animo che presuppone uno stato di benevola apertura verso ciò che hai e ti circonda. Un’attitudine che, spesso, richiede la volontà di guardare oltre la coltre di sofferenza di cui ti ammanti e che ti permette di volgere lo sguardo dalla mancanza alla presenza e a ciò che ha significato.
Più eserciterai gratitudine e più ti renderai conto di quanto talvolta noi tutti ci crogioliamo nel dolore e nell’autocommiserazione. Di quanto passa davanti ai nostri occhi inosservato o dato per scontato. Di quanto invece le piccole cose abbiano valore e portino luce sotto quella coltre apparentemente impenetrabile.
LILA è un altro termine sanscrito che viene tradotto come GIOCO, PASSATEMPO, spesso come GIOCO DIVINO o COSMICO.
Secondo la filosofia yogica la natura cangevole dell’esistenza viene rappresentata nient’altro che come un gioco della realtà stessa, il desiderio del principio cosciente di partecipare con noi a questa realistica illusione o di assumerne direttamente i vari ruoli.
Con questa consapevolezza, tu singolo individuo hai la possibilità di scegliere quale attitudine assumere in questa creazione divina. Decidere se opporti a essa contrastandola o se, per quanto talvolta possa apparire crudele e incomprensibile, farne parte imparando a muoverti al suo ritmo senza resistere ma permettendo alla sua feconda multiforme creatività di stupirti.

Concludiamo così questa breve lista con l'ultimo punto indicato: SRADDA, quell’energia che nasce dal cuore, sostiene e nutre la pratica, la tua ricerca continua sul tappetino e fuori dal tappetino nel momento in cui prendi consapevolezza degli effetti che la scienza yogica sta avendo su te stesso. E' un vero e proprio atto di fede, non cieco, ma fondato sull'esperienza personale diretta. E' ciò che sta alla base di tutto quanto sopra indicato perché senza fede nulla può avere senso: non potresti vivere uno stato di interconnessione all'interno di una comunità, non riusciresti a provare gioia e compassione per gli altri, a fare spazio e osservare ciò che effettivamente c'è nel momento, non potresti agire nel mondo, né provare gratitudine. Non potresti tanto meno danzare in questo gioco divino che è la tua, la nostra esistenza.
HARI OM TAT SAT
Se vuoi ricevere altre riflessioni sui termini sopra riportati, riflessioni che avevo affrontato in singole newsletter, scrivimi la tua richiesta qui: annieyogaflow@gmail.com.
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