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Jala neti - La pulizia delle fosse nasali

Nell'ultimo ritiro abbiamo avuto modo di praticare il lavaggio nasale, un'antica tecnica di pulizia che troviamo indicata nell'Hatha Yoga Pradipika insieme ad altri cinque processi di purificazione (shatkarma):

  • dhauti, pulizia interna;

  • basti, clistere yogico;

  • trataka, concentrazione dello sguardo;

  • nauli, massaggio addominale e

  • kapalbhati, pulizia del cranio,

processi il cui obiettivo è quello di favorire uno stato di equilibrio e armonia nel corpo e nella mente in vista di pratiche più elevate che richiedono un corpo sano e una mente libera da eccessive fluttuazioni.


BENEFICI

Tanti i benefici di questa tecnica, tra cui:

  • rimozione del muco, di agenti inquinanti all'interno delle cavità nasali e di sinusiti;

  • prevenzione di stati infiammatori delle vie respiratorie;

  • difesa durante le transizioni stagionali;

  • supporto in caso di manifestazioni allergiche;

  • mantenimento di un buono stato di salute delle orecchie, degli occhi e della gola;

  • accrescimento della capacità olfattiva grazie alla stimolazione delle terminazioni nervose all'interno del naso;

  • promozione di uno stato di equilibrio tra le due narici e di conseguenza tra i due emisferi del cervello;

  • miglioramento della concentrazione e dell'attenzione.


CONTROINDICAZIONI

Molta attenzione o astensione dalla pratica è consigliata se

  • sanguini spesso dal naso;

  • c'è un blocco strutturale che ti impedisce di lasciare passare l'acqua attraverso le narici;

  • hai un'infezione alle orecchie;

  • hai il naso completamente bloccato o un forte raffreddore;

  • gravidanza e ciclo mestruale dato che in questi periodi è sconsigliato praticare kapalbhati.


DI CHE COSA ABBIAMO BISOGNO?

  • una neti lota (brocca per lavaggi nasali);

  • acqua tiepida;

  • sale;

  • fazzoletti/asciugamano.


La proporzione di acqua e sale è mezzo litro di acqua per un cucchiaino rado di sale ma il consiglio è sempre quello di assaggiare la soluzione dato che la quantità può variare a seconda del sale utilizzato. Il fatto di aggiungere il sale assicura che la pressione osmotica dell'acqua sia equivalente a quella dei fluidi corporei non andando così a irritare i vasi sanguigni e la membrana nasale.

L'acqua deve essere tiepida, né troppo fredda né bollente, e il consiglio è quella di provarla sul dorso della mano prima di procedere all'inserimento della lota nel naso.


COME PROCEDERE

Su un lavello o nella doccia, a gambe leggermente divaricate, inclina il tronco leggermente in avanti e, ruotando il capo da un lato e mantenendolo parallelo alla terra, inserisci la lota nel naso mantenendo la bocca aperto e respirando attraverso la bocca. L'acqua passerà così da una narice all'altra.

Una volta finita l'acqua attraverso la prima narice, ruota il capo e ripeti l'operazione sull'altro lato.


ASCIUGATURA

Una parte fondamentale ma spesso tralasciata è il processo di asciugatura delle narici e di rimozione dell'acqua residua.

Ci sono diverse pratiche che potrebbero andare a chiudere la pulizia del naso, ma qui ti indicherò quelle più semplici da eseguire:

  • dalla posizione eretta afferrando con una mano il polso opposto dietro alla schiena, espira potentemente da entrambe le narici mentre inclini il busto in avanti fino a portarlo parallelo alla terra (una decina di ripetizioni continue). Ripeti questa volta scendendo con la narice destra chiusa e la testa ruotata a destra e poi chiudendo la narice sinistra e ruotando il capo a sinistra (una decina di ripetizioni su entrambi i lati).

  • Dalla posizione eretta, espirando con forza, fletti il busto sugli arti inferiori e lì stai rilassato per qualche respiro (in uttanasana);

  • Kapalbhati kriya: appoggiando le mani sulle ginocchia flesse, espira attivamente e con vigore dal basso addome lasciando che l'inspirazione segua in modo passivo. Espirando la pancia rientra e l'aria viene espulsa con forza dalle narici, inspirando la pancia si rilassa (ca. 1 minuto).

  • Shashankasana: la posizione del bambino con i glutei appoggiati sui talloni, la fronte a terra e le braccia rilassate a lato del corpo ti aiuterà a eliminare le gocce di acqua residua.


ERRORI COMUNI

Jala neti tra i sei shatkarma è forse quello più semplice ed è più la resistenza mentale a bloccarci che l'esecuzione vera e propria di tutto il procedimento.

Alcuni errori comuni che potrebbero rendere l'esperienza poco piacevole sono

  • un'eccessiva quantità di sale o una quantità di sale insufficiente che creerà una sensazione di bruciore nelle narici;

  • un'inclinazione errata della testa e del tronco per cui l'acqua scivolerà nella bocca o nella gola;

  • dimenticarsi di respirare dalla bocca anziché dal naso;

  • troppa forza nel processo di asciugatura con conseguente fastidio alle orecchie;

  • un'incompleta asciugatura che ti richiederà di continuare a soffiare il naso nell'arco della giornata.


FREQUENZA

Jala neti può rientrare nella tua quotidianità, così come può essere praticata due/tre volte a settimana se non ci sono particolari necessità.

Sicuramente è consigliabile praticarla nel periodo di transizione da una stagione all'altra in quanto è proprio in questi momenti di passaggio che normalmente il nostro sistema si fa più debole.




Se hai ancora dei dubbi sull'esecuzione di questo shatkarma, scrivimi.











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