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Tra terra e cielo

Immagine del redattore: annieyogaflowannieyogaflow

L'India attraverso i miei occhi - Brevi appunti di viaggio


La terra rossa si colora di rosa e dona al cielo la sua sfumatura. Accanto a me un cinguettio disordinato proviene da un nugolo di uccelli che allegramente si azzuffa su un albero di anacardi.


Tamburi che accompagnano la puja risuonano in lontananza, verso la ferrovia. Il cinguettio si interrompe e sopraggiunge lo sferragliare di un treno che sovrasta il suono tribale poco lontano per poi svanire in direzione opposta. Un attimo di silenzio e sulla stessa linea dell'orizzonte del ritmico battito, come se rispondesse a quest'ultimo, da una delle moschee del villaggio arriva la chiamata alla preghiera.


Attorno a me scende la calma, la terra e il cielo ancora più rosati si riflettono ora l'una nell'altro.


Anche gli uccelli sembrano avere compreso la bellezza del momento e stanno ad ascoltare quell'unico suono che aleggia lieve in lontananza, quel battito primigenio che, pulsante, rimanda al cuore della terra. Tutto si fa silenzio. Tutto pare sospeso.


Finché un fruscio di foglia giunge alle mie spalle. Ed eccolo lì, un balzo. Poi un respiro. E ancora uno, due balzi. Poi un respiro.

Puntuale, tra terra e cielo, un rospo accoglie la sera.




CURIOSITA'

L'India è un paese in cui, sin da tempi antichi, convivono culti e religioni differenti: induisti, buddhisti, jainisti, mussulmani, cristiani,... Ed esattamente come i paesaggi che si alternano lungo l'intero subcontinente (elevate e possenti catene montuose, lussureggianti colline, vaste pianure, dune desertiche, spiagge chilometriche lambite dall'oceano) sono dei più svariati, allo stesso modo templi, chiese e moschee definiscono la topografia del paese e le consuetudini delle diverse regioni.

Chi si sposta, come è capitato a me, dal nord al sud di Bharat - altro nome storico dell'India che risalirebbe all'epoca dei Veda - assisterà infatti al passaggio da una predominanza induista e buddhista, quest'ultima influenzata dal confinante Tibet, a una forte presenza cristiana sulla costa occidentale dovuta, non solo all'occupazione inglese ma, prima ancora, a quella portoghese e olandese. Oltre a templi e chiese, come ho scritto poc'anzi, si incontrano però anche molte moschee, in particolar modo scendendo verso sud. Tra i primi popoli a occupare le terre indiane secoli fa c'erano difatti i persiani che, pronunciando scorrettamente come hindu la parola Sindhu, ovvero il fiume che lambiva la valle a sud dell'India, fecero entrare questo termine nel linguaggio comune, termine assorbito in un secondo momento dai greci come indu e, successivamente, riadattato dagli inglesi come India.



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